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Concert Critic Ikaalinen 2009 - Philippe Krümm

Mais toute cette intro pour vous dire quelques mots d’un concert de ce jeudi 25 juillet dans la jolie petite salle « Oma Tupa » en plein centre ville : On se devait d' aller écouter Frank Marocco !!! Et là ce fut énorme !

Frank Marocco et son Victoria en bois !

Que dire de plus que, avec ce seul concert le festival prit une incroyable dimension.

On venait, par respect, voir un des derniers dinosaures américains de l’accordéon (78 ans).

Et, on vit un jeune homme, debout, ses 10 kg de lamelles (un splendide Victoria en bois d’arbre comme dirait mon copain le luthier Sinier de Ridder. La même caisse que celle de l’accordéon de Richard Galliano, mais avec un clavier piano), sur le ventre, qui pendant 1 heure 30 fit chavirer la salle. 

Le jeune homme en concert !

A la gouverne d’un trio finlandais (guitare, basse, batterie) le maître a revisité ses standards favoris, avec une jeunesse, une joie, une générosité éclatantes . Le swing, la virtuosité, l’expressivité, l’humour, le bonheur …Il est vraiment pas facile de qualifier un concert d’exception. Celui la vous amenait carrément les larmes aux yeux. Et, après être revenu sur la terre d’Ikaalinen. Après quelques heures à repenser à cet artiste unique, qui est aussi un musicien de musiques de films. (Écoutez la bande son de Ratatouille) – Il ne me vient à l’esprit qu’une pensée un peu égoïste, mais qui résume tout : Je pourrai dire : J’y étais !

 

ly 2008

Lorenzo Parolin

Si è chiusa davvero in bellezza la rassegna bassanese di Veneto jazz, al Ristobar Belvedere, con un fuoriprogramma raccolto ed elegante dell’italo-americano Frank Marocco: 78 anni portati con la verve di un ragazzino, semplicemente “la” fisarmonica, quando negli Usa si parla di jazz e quando ad Hollywood c’è bisogno di un “accordion” per una colonna sonora, si tratti del leggendario Dottor Zivago, di “Ritorno al futuro” o del più recente “Cars”.
Pieno merito dunque all’organizzazione del festival che ha coraggiosamente osato, nell’ambito del workshop riservato ai giovani, la strada di uno strumento inusuale nei contesti jazz e pieno merito anche alla famiglia Bonotto, che ha offerto nel proprio locale due ore di musica d’alta classe, regalata al pubblico da un autentico maestro.
Spiace purtroppo considerare, e la cosa non fa certo onore ai bassanesi, che proprio i due concerti musicalmente più originali e raffinati della rassegna (martedì 22 il duo Picco-Gohara e l’altro ieri Frank Marocco) abbiano ottenuto la partecipazione di pochi appassionati, di certo competenti, ma presenti in numero davvero eccessivamente ridotto. L’atmosfera raccolta ha permesso tuttavia ai musicisti di improvvisare anche sulle formazioni: ora in duo, ora in trio, sul filo conduttore delle note di fisarmonica.
Quanto al programma, Marocco, accompagnato dal giovane (e bravo) chitarrista bolognese Andrea Dessì e dal collega di strumento Massimo Tagliata ( cimentatosi anche nel pianoforte) ha proposto una fantasia di standard che fanno parte della storia della musica (quali “Cheek to cheek” e “Smoke gets in your eyes”), alternati a brani tratti da “Deserto rosso” (un interessante progetto dei “Marea”: Massimo Tagliata, Andrea Dessì, Massimiliano Turone, Javier Girotto e Roberto Rossi, realizzato sotto l’egida di Veneto jazz) e ad alcuni inediti prossimi alla pubblicazione. La dolcezza velata di malinconia della fisarmonica di Marocco, capace di legare il tango argentino alle sonorità mediterranee, è stato quanto di meglio potesse essere scelto per dare l’arrivederci a Veneto jazz, salutando insegnanti e allievi del workshop estivo, con l’augurio di rivederli ai piedi del Grappa nel 2009.
“Abbiamo introdotto, come sperimentazione, la classe di fisarmonica jazz nel workshop 2008 – è stato il commento del direttore dei corsi, Gabriele Vianelli – con una buona risposta da parte dei corsisti: uno dei nostri studenti è arrivato addirittura dal Giappone per conoscere questo strumento, di regola as
sociato alla musica popolare”. Il jazz, con la sua capacità di stupire improvvisando, è anche (se non soprattutto) questo.